Un protocollo sulla salute nel futuro della sanità laziale, che esclude i professionisti sanitari delle aree tecnica, riabilitativa e preventiva. Lenza (TSRMePSTRP Roma e Provincia): “il valore aggiunto”.
Il 26 marzo scorso è stato sottoscritto un documento congiunto tra l'Ordine dei Medici, quello degli Infermieri e quello dei Farmacisti di Roma, riunitisi in un unico consiglio direttivo presso la sede capitolina dell'OMCeO per delineare il futuro della sanità nel Lazio.
Cinque i punti salienti del documento, ovvero assistenza territoriale, competenze professionali, formazione condivisa, innovazione tecnologica ed umanizzazione delle cure, il tutto per una sanità sostenibile, equa e partecipata. Un accordo che, da quanto vi si legge, si prefigge di indirizzare lo sviluppo del sistema sanitario territoriale in modo innovativo e strutturato.
Ebbene proprio visti gli obiettivi prefissati, fa rumore la sorprendente esclusione tra i sottoscrittori del documento, da parte del collegio che lo ha prodotto, dell'Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e della Prevenzione di Roma e Provincia.
Un’assenza che non può passare inosservata dato il ruolo cruciale che questi professionisti ricoprono nel sistema sanitario, e che diventa inspiegabile considerando che proprio per implementare lo sviluppo innovativo e strutturato del sistema sanitario predicato dal documento in commento, il Legislatore varò la legge n. 3/18 ed istituì gli Ordini TSRMePSTRP. Insomma una buona occasione per utilizzare uno strumento previsto ad hoc, inspiegabilmente persa a scapito dell'utenza.
Il Dott. Andrea Lenza, Presidente dell'Ordine TSRMePSTRP di Roma e Provincia: “È senza dubbio un documento meritevole di plauso quello condiviso dai tre Ordini di Roma di Medici, Infermieri e Farmacisti, tuttavia desta qualche perplessità l'omessa estensione della iniziativa all'Ordine che rappresento, comprendente le 18 professioni tecniche, della riabilitazione e della prevenzione che costituiscono i pilastri su cui si costruisce buona parte del servizio sanitario, senza le quali parti di esso non potrebbero esistere.”
A ben vedere, desta incertezza l'esclusione formale da un documento congiunto, ad oggetto l'interprofessionalità nell'ecosistema sanitario, di un Ordine che rappresenta una fetta sostanziosa delle competenze necessarie al suo funzionamento.
Ancora il Presidente Lenza: “La salute dei cittadini deve essere tutelata tenendo conto di tutti i professionisti che contribuiscono quotidianamente alla cura, alla riabilitazione e alla prevenzione. Perchè vi sia un sistema sanitario all’avanguardia è necessario un approccio integrato che metta al centro ogni professionista della salute, affinché ogni settore possa contribuire al miglioramento delle pratiche sanitarie. Ed in questa ottica, inclusiva di ognuna delle professionalità sanitarie, lavoreremo sempre affinché le decisioni nodali sul futuro della sanità siano prese in una visione globale ed omnicomprensiva. In tal senso, sono certo il nostro Ordine avrebbe offerto concreto supporto nel documento qui discusso: il valore aggiunto ai fini di una visione completa delle reali esigenze della comunità".