Breast Unit

Il Tecnico di Radiologia (TSRM) rappresenta un professionista indispensabile del core team nel centro di senologia (Breast Unit), ovvero di quel gruppo di professionisti che dedicano con continuità una parte consistente del proprio orario di lavoro alla senologia.

Il TSRM di senologia (Breast Radiographer) non deve solo assicurare la qualità della prestazione, ma anche la qualità della relazione. La qualità della prestazione passa attraverso il corretto posizionamento della donna che permette la completa visualizzazione del tessuto ghiandolare delle mammelle, la riduzione dei richiami per inadeguato, la massimizzazione della detection rate e attraverso il controllo delle apparecchiature e l’aggiornamento continuo. La qualità della relazione è altrettanto indispensabile per ottenere una riduzione dell’ansia e la fidelizzazione nelle donne che si sottopongono all’esame mammografico.

Comunemente visto come la fine, il cancro del seno è, invece, un inizio: l'inizio di trattamenti che possono sconvolgere la vita della donna e dei suoi familiari. Esso ha un impatto psicofisico e sociale di grande complessità ed èuna vera e propria emergenza sanitaria rappresentando il 29% di tutte le neoplasie femminili. Per una donna, ammalarsi di cancro del seno, significa dover combattere per una parte di sé stessa che non appartiene solo alla sfera fisica, ma, prima di tutto, la identifica come essere umano donna e mamma. Quando, dopo il test di primo livello, una donna viene invitata a presentarsi per un approfondimento diagnostico vive un elevato livello di “ansia anticipatoria”, addirittura maggiore di quella che avrebbe a seguito della comunicazione di un risultato chiaramente positivo. I disturbi relativi ad un falso positivo possono persistere anche per dodici mesi dopo l’evento. In caso di diagnosi positiva, questa investe la donna provocando una sindrome definita “psiconeoplastica” che l’accompagna durante tutto il ciclo della malattia. Ogni fase della malattia è connotata da peculiari modalità di adattamento o coping, cioè strategie per gestire il disagio psicologico che vanno dallo shock, immediatamente successivo alla diagnosi, a sentimenti di angoscia, rabbia, disperazione, delusione, depressione come reazione alla convivenza forzata con la malattia e la necessaria trasformazione delle abitudini di vita. L’inizio dei trattamenti, veicola la donna alla fase dell’elaborazione, in cui la donna cerca di dare un senso all’accaduto e quella di ri-orientamento, per riorganizzare la propria vita e ritrovare l'identità psico-fisica: il senso di minaccia incombente sulla propria esistenza genera un senso di disgregazione. Questa fase ha luogo ogni successivo controllo di follow-up e, sovente, si intreccia ad alti aspetti critici, come l’eventuale crisi di coppia e/o, purtroppo, l’abbandono da parte del partner. L’intervento chirurgico, quando necessario, altera l’immagine fisica e psichica del proprio corpo. Nel post-intervento può scatenarsi un rifiuto del proprio corpo che, percepito come mutilato, deformato, spesso si traduce nell’incapacità di guardarsi allo specchio e di toccarsi la zona operata. Infine, anche la guarigione come evento finale del ciclo della malattia, può generare reazioni diverse. Da una parte c'è la donna che vive il recupero della salute come un brutto ricordo al quale non si vuole più pensare e dall’altra, la donna che affronta la vita con nuove modalità e con un nuovo slancio.

Nell'esecuzione di un esame diagnostico in senologia, il Breast Radiographer deve tener conto di tutto questo e stabilire una relazione con la donna, partendo da alcuni assunti di base.

Il TSRM è, di solito, il primo “camice bianco” che le donne incontrano in un programma di screening di primo livello. Già a questo livello, quindi, a questo professionista sanitario è richiesta una capacità relazionale in grado di entrare in empatia e di trasmettere serenità attraverso forme di comunicazione verbali, para-verbali e non verbali. Nella concretezza quotidiana, le capacità personali del Breast Radiographer giocano un ruolo importantissimo, almeno quanto le capacità tecnico-professionali, poiché per la donna la percezione di sentirsi accolta, ascoltata, compresa ed assistita con rispetto ed empatia è un indice di efficienza quasi più importante dell’autorevolezza degli operatori sanitari o della presenza di apparecchiature diagnostiche sofisticate. Innanzitutto, è fondamentale la classificazione della personalità della paziente e, sulla base di questa, l'adozione di un comportamento empatico, sempre aperto a dare risposte di propria competenza. La raccolta dei dati anamnestici non deve limitarsi alla verifica dei dati anagrafici, ma deve comprendere le ragioni che possono giustificare un particolare stato d’ansia della donna che, in quel momento, si sta sottoponendo ad indagine diagnostica. L'intervento informativo-educativo del Breast Radiographer, consiste nel far comprendere l’importanza, non solo clinica, ma anche economica dei programmi di prevenzione, le modalità organizzative del PDTA ed esecutive dell’esame, adeguando la terminologia al livello culturale della paziente. L'esecuzione dell’esame è sempre un’importante prova per il professionista che deve mettere a proprio agio la paziente, mantenendo un atteggiamento di competenza e professionalità, in un tempo relativamente breve e invadendo inevitabilmente lo “spazio intimo” della donna. In quest’ambito così delicato e al contempo complesso, la comunicazione empatica con i pazienti malati di cancro è un’arteria di salute; essa richiede di saper ascoltare, comunicare, rispondere e intuire i bisogni della persona;  richiede, anche, di saper impiegare le risorse e le strategie adeguate a seconda della donna e dei suoi particolari bisogni, al di là del trattamento o degli interventi chirurgici. Avere, per ogni donna, un comportamento in empatia, vuol dire avere rispetto di quell’universo che ogni donna ha rinchiuso in sé, compendio di fattori organici, psicologici, sociali, familiari e di stili di vita, e vuol dire compiere il vero salto di qualità.

Il Breast Radiographer può e deve portare un contributo importante, in collaborazione con gli altri professionisti del core team, alla luce di un moderno concetto di salute che richiede, appunto, un approccio globale di tipo interdisciplinare. Approccio che non può realizzarsi nella sommatoria di interventi individuali, poiché i singoli specialisti possono offrire solo una visione parziale del problema. Le varie professionalità devono interagire per integrarsi, ma per fare questo c’è bisogno di tolleranza; le varie parti devono avere “gioco”, come in un ingranaggio, ricalcando una metafora in meccanica. C’è, quindi, bisogno di confronto a favore di un interscambio affinché i mondi relativi alle varie discipline, non restino mondi paralleli. C’è bisogno di uno sforzo comune per acquisire uno stesso linguaggio in tema di emozioni, sentimenti, partecipazione, per dare preminenza al momento informativo e comunicativo-relazionale. C'è bisogno di formazione adeguata e specifica, perché, al di là delle competenze e abilità “pratiche” di ogni professione, quelle comunicative e quelle relative alla psicologia emotiva non sono innate, vanno “allenate”! Mettere la persona al centro dell'intero percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale nel trattamento delle neoplasie mammarie fa sì che che l'intera equipe dei professionisti sanitari e la donna accettino l’impegno di lavorare insieme, lottare insieme e andare avanti, insieme, in maniera attiva.  L’approccio del Breast Radiographer deve essere di tipo olistico e la formazione deve essere incentrata sulla interdisciplinarietà, per offrire, insieme al “to cure”, il to care” e per diffondere una professionalità che sia perfetta sintesi fra competenze e valori, fra sapere, sapere fare, saper essere come presupposto imprescindibile per i centri di senologia e  garanzia, nel futuro prossimo, di successo nella importante lotta contro il tumore del seno.

 

Un’opera musicale non può solo essere una «variazione di pressione di onde»…

Per diventare sinfonia deve avere e trasmettere…emozione Cit. C.Romano

Dott.ssa Cinzia Romano