Tecnici della Prevenzione sui luoghi di lavoro, sul concorso il Ministero dà ragione alla Cda: esclusi candidati senza requisiti

Tecnici della Prevenzione sui luoghi di lavoro, sul concorso il Ministero dà ragione alla Cda: esclusi candidati senza requisiti

Un concorso pubblico per incrementare il personale è sempre una cosa buona ma rischia di trasformarsi in un pasticcio se le regole di partecipazione non sono redatte in modo preciso. È quello che stava accadendo per il concorso indetto dal Ministero della Salute il 4 febbraio 2020, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di 91 unità di personale con il profilo di Tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, da inquadrare nella terza area – F1 del ruolo dei dipendenti del Ministero della Salute. Una bella opportunità per tanti giovani ma "non è tutto oro quello che luccica", sottolinea Vincenzo Di Nucci, Presidente della Commissione di Albo dei Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’Ordine TSRM-PSTRP di Roma e Provincia. La vicenda che si è sviluppata in questi mesi vedeva al centro i requisiti di ammissione al concorso, che permettevano ad altri professionisti diversi dai TdP di iscriversi. Per questo la Cda dei Tecnici della Prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro e l'Ordine di Roma sono intervenuti facendo valere il ruolo di controllo.

"Leggendo il bando - spiega Di Nucci - come CdA abbiamo sentito l’obbligo di segnalare un refuso contenuto all’articolo 2, comma 1, lettera e) in merito ai requisiti di ammissione, in particolare ai titoli di studio considerati validi per l’accesso, e con la sottoscrizione del Presidente della Federazione nazionale Ordini dei TSRM PSTRP, dott. Alessandro Beux, l’11 febbraio 2020 è stata inviata richiesta ufficiale di rettifica dell’intera lettera e) del bando, alla quale, a malincuore, non abbiamo ricevuto riscontro. La riapertura dei termini del 3 giugno 2020 ci aveva fatto ben sperare, ma la correzione dei titoli di studio non è avvenuta neppure in quella circostanza".

Nonostante le richieste di correzione, dal 27 al 31 luglio hanno avuto inizio le prove pre-selettive e successivamente è stata pubblicata la graduatoria degli ammessi alla prova scritta.

"Consapevoli che l’ambiguità dei titoli avrebbe potuto indurre ad iscriversi anche colleghi di altre professioni sanitarie, ed in particolare gli assistenti sanitari con i quali condividiamo l’area della Prevenzione, abbiamo ritenuto opportuno verificare l’iscrizione all’Albo dei Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dell’Ordine TSRM PSTRP dei candidati ammessi", continua Di Nucci.

Il 5 agosto 2020 è stata inviata una seconda comunicazione ufficiale in firma congiunta tra il Presidente dell’Ordine TSRM PSTRP di Roma e provincia, dott. Claudio Dal Pont, con il Presidente della CdA dei Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro del medesimo Ordine, Vincenzo Di Nucci,  in cui venivano comunicati i nominativi di due candidati ammessi con riserva alla prova scritta privi del titolo abilitante all’esercizio della professione, chiedendo quindi di procedere all’immediata verifica di quanto segnalato e alla rettifica della graduatoria.

Le sollecitazioni hanno avuto successo: il 7 agosto il Ministero della Salute ha accolto le tesi dei Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro comunicando l’esclusione dei candidati privi dei requisiti di ammissione e della conseguente riammissione dei candidati risultati nella posizione immediatamente utile a rientrare nei 273 candidati ammessi alla successiva prova scritta.

Per saperne di più visita la pagina della CdA dei Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.