Dal medico greco Paulus Aeginta alla prima ortottista, Mary Maddox: la lunga marcia dell’Ortottica nei secoli

Dal medico greco Paulus Aeginta alla prima ortottista, Mary Maddox: la lunga marcia dell’Ortottica nei secoli

La pratica ortottica fu descritta per la prima volta alla fine del XIX secolo dall’oftalmologo francese Émile Javal. Fu Mary Maddox a fondare la prima clinica ortottica in Inghilterra nel 1930. In Italia la prima scuola universitaria rivolta alla formazione degli ortottisti è stata istituita nel 1955.

 

 

La storia dell’ortottica affonda le sue radici in tempi remoti. All’inizio tuttavia lo strabismo era riconosciuto dagli antichi come una forma di deformità permanente per cui non esisteva cura.

Nel VII secolo d.C. il medico greco Paulus Aeginta suggerì, per la correzione dello strabismo, l’utilizzo di una maschera con piccoli fori all’altezza di ciascun occhio. Lo stesso trattamento fu sostenuto nel 1509 dal padre della chirurgia moderna, Ambroise Paré, e dal fondatore dell’oftalmologia tedesca Bartisch.

Nel 1707 il chirurgo francese Maître-Jan scrisse a lungo sullo strabismo senza consigliare però alcun tipo di trattamento. Poco tempo dopo l’oculista francese De la Hire descrisse lo strabismo come un effetto diretto di un difetto retinico; l’occhio deviava perché la parte più sensibile della retina non era sull’asse ottico. Nel 1743 lo scienziato francese Buffon fu il primo a raccomandare di coprire l’occhio buono per forzare l’uso dell’occhio strabico al fine di migliorare la visione. Nel 1801 lo scienziato e medico Erasmus Darwin consigliò di ridurre la visione dell’occhio migliore per eguagliare l’altro o di occludere completamente l’occhio fissante.

 

LA PRATICA ORTOTTICA ED EMILE JAVAL

La pratica ortottica fu descritta per la prima volta alla fine del XIX secolo dall’oftalmologo francese Émile Javal. Nei suoi scritti si ritrovano molti studi relativi alla visione binoculare, alla diplopia fisiologica, agli esercizi di training ortottico, ai movimenti oculari durante il processo di lettura e allo strabismo. Il suo particolare interesse nei confronti dello strabismo era legato alla presenza di questa condizione di disallineamento degli assi visivi sia nel padre che nella sorella. Javal fu anche il primo ad usare lo stereoscopio per il trattamento dello strabismo.

Nel 1826 lo scienziato Johannes Müller iniziò a studiare la corrispondenza retinica nello strabismo, studio poi ripreso anche da Graefe, Hering, Helmholtz, Bielschowsky e molti altri.

 

LA PRIMA ORTOTTISTA DELLA STORIA 

La prima ortottista della storia fu Mary Maddox, formata dal padre Ernest Maddox, noto oculista e inventore di strumenti per lo studio della visione binoculare. Nel 1919 Mary Maddox iniziò la pratica clinica ortottica e undici anni dopo fondò la prima clinica ortottica in Inghilterra presso il Royal Westmister Ophtalmic Hospital di Londra. Successivamente, le cliniche ortottiche furono inserite all’interno di molti altri ospedali inglesi.

Nel 1933 fu istituito il British Orthoptic Board, con l’obiettivo di tutelare i pazienti regolando la formazione e le qualifiche degli ortottisti. I candidati dovevano avere un “certificato scolastico o un’istruzione standard di immatricolazione” e dovevano studiare per un anno presso una clinica ortottica di uno degli ospedali indicati dal consiglio di amministrazione.

Nel 1937 i capi delle scuole di formazione ortottica organizzarono un incontro con ortottisti e chirurghi oftalmici presso la Royal Society of Medicine per elaborare proposte relative alla standardizzazione delle cure. All’indomani dell’incontro, fu istituita la British Orthoptic Society, di cui Mary Maddox fu eletta presidente.

Dal 1932 il ruolo dell’ortottista ha registrato non solo un notevole incremento del suo campo d’azione ma anche un aumento considerevole della sua presenza in tutto il mondo.

 

ORTOTTICA IN AUSTRALIA E IN AMERICA

La prima clinica ortottica australiana fu fondata nel 1931 presso l’Alfred Hospital di Melbourne. In America, invece, la prima clinica dedicata esclusivamente alla pratica ortottica fu istituita nel 1932 dal Dott. L. H. Hardy e Dott.ssa Stark presso il Fifth Avenue Hospital di New York. Un anno dopo, a New York, Berens fondò il Department of Ocular Motor Anomalies. Nel 1941, a Cleveland, nacque l’American Association of Orthoptic Technician.

 

AURORA VILLA OLMEDO, LA PRIMA ORTOTTISTA SPAGNOLA

In Spagna, invece, l’ortottica fu introdotta per la prima volta dall’oftalmologa spagnola Aurora Villa Olmedo. Nel 1949 la Dott.ssa Villa Olmedo si trasferì a Londra, presso il Morfield’s Eye Hospital, per specializzarsi in Ortottica, nel trattamento dell’ambliopia e dello strabismo. Grazie ad alcune amicizie, riuscì ad introdurre clandestinamente in Spagna gli strumenti per il trattamento dello strabismo. La Dott.ssa Villa Olmedo è stata una delle prime donne oculiste in Spagna nonché la prima specialista nel trattamento dello strabismo. Nel 1954, a Madrid, fondò e diresse il primo dipartimento spagnolo di ortottica, presso l’Hospital Clínico Universitario, dedicato allo studio e alla riabilitazione della visione binoculare.

 

STORIA DELL’ORTOTTICA IN ITALIA

La prima scuola universitaria diretta a fini speciali rivolta alla formazione degli ortottisti è stata istituita in Italia nel 1955. I primi obiettivi formativi proposti si concentrarono sull’acquisizione teorica e pratica di competenze legate alla valutazione dei difetti di refrazione, dei disturbi della motilità oculare e al trattamento dell’ambliopia. Nel 1968, in concomitanza con la riforma ospedaliera, nacque l’Associazione Italiana Ortottisti.

A seguito della legge 833 del 1978, alle competenze dell’ortottista furono aggiunte le due attività che costituiscono tuttora il core competence della professione: prevenzione e riabilitazione.

Negli anni ’80 vengono aggiunte nuove competenze e il nome della professione cambia da “ortottisti” ad “ortottisti ed assistenti in oftalmologia”.

L’ortottista ed assistente in oftalmologia è un professionista sanitario, unico riabilitatore visivo che, in possesso del diploma universitario abilitante e su prescrizione del medico, tratta i disturbi motori e sensoriali della visione ed effettua le tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica.

Negli anni ’90 gli ortottisti si sono distinti anche nella prevenzione e nel controllo dei disturbi tipici dei video terminalisti, sempre più numerosi. Dal 1955 la formazione dell’ortottista è esclusivamente universitaria presso il corso di laurea triennale in “Ortottica ed Assistenza Oftalmologica” (facoltà di Medicina e Chirurgia) e si conclude con un esame di abilitazione all’esercizio della professione. L’ortottista abilitato può approfondire il proprio percorso formativo attraverso la Laurea Magistrale in “Scienze riabilitative delle professioni sanitarie”, corsi di perfezionamento, dottorato di ricerca, master e scuole di specializzazione post laurea, nonché corsi di aggiornamento obbligatori previsti dal programma nazionale ECM (Educazione Continua in Medicina).

Il 60° anniversario della professione, organizzato dall’AIOrAO (Associazione Italiana Ortottisti ed Assistenti in Oftalmologia), è stato celebrato il 21 settembre 2015 a Roma, presso la Sala d’Alba del Ministero della Salute, con un grande evento ricco di personalità illustri nel mondo dell’ortottica e dell’assistenza oftalmologica.

Gli ultimi anni hanno segnato la nascita di un Ordine delle professioni sanitarie e di un Albo dedicato a ciascuna professione. Con la Legge n.3 dell’11 gennaio 2018 infatti, è stato istituito l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione (Ordine TSRM PSTRP): un Ente pubblico non economico che agisce in qualità di organo sussidiario dello Stato per tutelare gli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento, connessi all’esercizio professionale. All’interno dell’Ordine sono stati istituiti gli Albi professionali, a cui sono iscritti tutti i professionisti di ciascuna professione sanitaria (D.M. 13 marzo 2018), e gli Elenchi Speciali ad esaurimento (D.M. 9 agosto 2019).

Nel corso della storia, l’ortottista ha continuato ad ampliare il proprio bagaglio formativo, a valorizzare la ricchezza di un approccio multidisciplinare e ad affrontare ogni sfida assistenziale con professionalità e dedizione. Ci auguriamo che la storia futura possa rivelarsi altrettanto ricca di entusiasmo, coraggio e passione, per apportare ogni giorno un miglioramento sempre più significativo.