Giornata Mondiale della Fisioterapia, il focus della campagna per quest’anno è l'osteoartrosi 

Giornata Mondiale della Fisioterapia, il focus della campagna per quest’anno è l'osteoartrosi 

Una data che segna ogni anno l’importanza della fisioterapia e del ruolo professionale del Fisioterapista. Il World PT Day si tiene l'8 settembre di ogni anno e rappresenta un'opportunità rivolta ai fisioterapisti di tutto il mondo per sensibilizzare i cittadini sul contributo cruciale che la loro professione dà per mantenere le persone in salute, attive e autonome. L’iniziativa è nata nel 1951 in occasione della prima Confederazione mondiale per la fisioterapia, che prende il nome di World Physiotherapy. Per il 2022 è stato scelto il tema dell’osteoartrosi e l’importanza della fisioterapia nella prevenzione e nella gestione delle persone affette da osteoartrosi.

Che cos’è l’osteoartrosi? 

L’osteoartrosi, più comunemente chiamata artrosi, è la condizione patologica articolare più diffusa. Può interessare qualsiasi articolazione, prevalentemente le ginocchia, le anche e le mani. Può iniziare con una lieve o importante lesione dell’articolazione. All’inizio del processo della malattia, l’organismo ha le risorse per riparare a questi cambiamenti. Con il progredire della malattia, il sistema di riparazione dell’organismo non riesce a tenere il passo ed i tessuti articolari iniziano a danneggiarsi, conducendo ad una riduzione della cartilagine, al rimodellamento osseo, alla formazione di noduli ossei ed all’infiammazione articolare. Nonostante questi cambiamenti l’articolazione può funzionare normalmente senza alcun dolore o rigidità ma generalmente l’artrosi è caratterizzata da sintomi quali dolore, menomazioni funzionali, debolezza muscolare, rigidità articolare, ridotta qualità della vita correlata alla salute. Può essere diagnosticata clinicamente senza ulteriori indagini prendendo in considerazione i fattori di rischio, quali l’età, 45 anni o più, la presenza di dolori articolari, ma l’artrosi si può manifestare anche nelle persone di età inferiore comunemente dopo una lesione articolare traumatica. Le cause dell’artrosi non sono ancora chiare. I fattori che ne aumentano il rischio includono: sovrappeso/obesità, precedente storia di lesioni articolari, chirurgia articolare e/o uso eccessivo dell’articolazione stessa, fattori genetici (storia familiare). 

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Osteoartrosi, una malattia globale 

L’artrosi è considerato un problema globale e una delle principali cause di disabilità. Nel mondo 520 milioni di persone soffrono di artrosi, il 60% di esse sono affette da artrosi del ginocchio. In uno studio globale, tra 291 condizioni patologiche, l’artrosi di anca e ginocchio si è classificata all’11° posto tra le principali responsabili di disabilità. Dal 1990 al 2019 il numero di persone colpite da artrosi è aumentato del 48%. 

Il Fisioterapista nella prevenzione e cura dell’osteoartrosi

L’esercizio fisico è la strategia di prima linea nel trattamento dell’artrosi. Il fisioterapista può fornire al paziente consigli e strategie per la gestione di questa problematica e per ridurre il dolore, può insegnare come migliorare la mobilità dell’articolazione e la forza. Il fisioterapista inoltre può guidare la persona nel mantenere uno stile di vita attivo. Il paziente, in seguito a diagnosi di artrosi, può rivolgersi a un fisioterapista, che lo guiderà con un programma di esercizi su misura per le sue esigenze, avendo la garanzia che l’esercizio sia realizzabile e sicuro. Il cittadino, al fine di non incorrere in trattamenti potenzialmente pericolosi perché eseguiti da abusivi, può avere la garanzia di prestazioni sanitarie appropriate, erogate da professionisti sanitari in possesso di titolo abilitante, verificando se il fisioterapista al quale vuole affidarsi è iscritto all’albo al seguente link https://albo.alboweb.net/registry/search.

Riabilitazione e territorio: il rapporto 2022 di Cittadinanzattiva Lazio Onlus

Secondo il rapporto del Coordinamento Regionale Associazioni Malati Cronici del Lazio con Cittadinanza Attiva Lazio, la pandemia ha messo in luce le carenze e le diseguaglianze del SSN, in termini di presa in carico e di diagnosi dei pazienti affetti da malattie croniche e l’artrosi è una di queste.

Il rapporto ha analizzato i dati dei pazienti mettendo in evidenza che, se da un lato si è potenziata l’attenzione al territorio (la riabilitazione è stata svolta a domicilio), è stato più difficile accedere ai servizi di riabilitazione essenziali per alcune patologie con la conseguente interruzione della cura. La riabilitazione costituisce il terzo pilastro del servizio sanitario nazionale per il completamento delle attività volte a tutelare la salute dei cittadini e consente di far raggiungere alla persona il miglior livello di autonomia possibile sul piano fisico, funzionale, sociale, intellettivo e relazionale.  Secondo il rapporto il 45,7% delle persone ha lamentato difficoltà/criticità nella fruizione nella riabilitazione; le complicazioni maggiori sono state riscontrate in ambito ambulatoriale, il 76,2%, mentre presso il domicilio il 23,8%. Le cause di difficoltà più segnalate sono state: i tempi delle liste di attesa, la sospensione del servizio, la riduzione del servizio, la riabilitazione non erogata dal SSN, la difficoltà nell’attivazione, la mancanza di equipe multiprofessionali, la mancanza di orientamento sulla modalità di accesso, la scarsa qualità del servizio; l’81% degli intervistati ha rilevato una situazione peggiorativa rispetto al periodo pre-covid. 

AIFI Lazio e la Commissione d’Albo dei Fisioterapisti di Roma e provincia sostengono che una maggiore valorizzazione del ruolo del fisioterapista nella gestione dei servizi territoriali garantirebbe interventi sanitari appropriati, la continuità̀ dei percorsi di cura e l’ottimizzazione nell’uso delle risorse con interventi integrati.

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