Lo Screening Audiologico Neonatale al tempo del COVID-19

Lo Screening Audiologico Neonatale al tempo del COVID-19

Tutti noi Professionisti Sanitari siamo stati messi a dura prova in questo periodo di emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Covid19. Abbiamo dovuto rimodulare le nostre scelte di vita e di lavoro. L’incertezza sui tempi e sulle modalità di riapertura e ripristino della routine quotidiana ha destabilizzato il nostro intero stile di vita.

LA RIPARTENZA

Ora siamo nella fase di organizzazione e programmazione delle procedure e dei protocolli lavorativi che entreranno in poco tempo e in maniera del tutto inedita, nella nostra nuova routine quotidiana fino alle nuove indicazioni. Anche noi, come ogni altra Professione Sanitaria abbiamo elaborato e pubblicato le nuove modalità e  le buone pratiche di lavoro in questa fase di emergenza e di contenimento della diffusione del Covid-19; le nostre le puoi trovare cliccando qui. Il documento è in continuo aggiornamento.

COME RIPARTIRE IN SICUREZZA

Nella stesura delle buone pratiche ci siamo spesso chiesti se davvero fosse possibile mettere in pratica tutte quelle indicazioni relative alla sicurezza sia dei pazienti che degli operatori. La risposta è “nell’attenzione” che metteremo nell’eseguire il lavoro quotidiano secondo le direttive, con cura dei dettagli, forza di volontà e impegno. Quindi dovremo modificare i nostri comportamenti per raggiungere standard elevati di igiene e sicurezza.

IL RUOLO DELL’AUDIOMETRISTA NELLO SCREENING

L’Audiometrista è indiscutibilmente la figura centrale del programma di Screening Audiologico Neonatale Universale (SNU). Nel 1° livello assicura la corretta esecuzione dei test uditivi utili all'individuazione dei soggetti meritevoli di un approfondimento, segnala e inserisce gli eventuali positivi al rischio audiologico nei programmi di sorveglianza e follow-up, fornisce risposte, chiarimenti e rassicura direttamente la famiglia del neonato; nel 2° livello gestisce interamente l'esecuzione dei test audiologici previsti per l’ulteriore fase di scrematura al fine di individuare i casi che hanno bisogno di specifico iter diagnostico; nel 3° livello attua le procedure tecnico diagnostiche audiologiche richieste, contribuendo alla diagnosi precoce del deficit uditivo, al fianco e in collaborazione con una equipe multidisciplinare, contribuendo alla descrizione dell'eventuale deficit riscontrato.

I BAMBINI NATI SORDI

Qual è il professionista sanitario che segue tutta la vicenda diagnostica, di abilitazione sensoriale e di controllo di un bambino nato sordo? La risposta è semplice: è l’Audiometrista. È l’unico Professionista Sanitario abilitato a prendere in esame la funzione uditiva del neonato ed è il professionista che accompagna tutto il suo percorso, dalla diagnosi alla piena e completa abilitazione sensoriale. L’Audiometrista è una figura di riferimento per le famiglie, affianca, supporta e fa da intermediario tra le varie figure professionali coinvolte nei progetti di screening uditivo neonatale, durante la fase di inquadramento diagnostico, nei follow-up stabiliti o richiesti e nel percorso protesico riabilitativo. È quindi la figura professionale che fa da “collante” tra tutti i soggetti coinvolti, di conseguenza è importante condividere tra operatori del settore il massimo degli standard di sicurezza e prevenzione in questa fase di diffusione del virus.

LAVORARE IN SICUREZZA AI TEMPI DEL COVID19

Nell’esecuzione dei test di 1° livello, al momento dell'ingresso del neonato nel protocollo di screening, se questo è nel periodo di ricovero seguente il parto (max 48 h per parto vaginale spontaneo e circa 72h per parto cesareo), in assenza di complicazioni, il bambino è da ritenersi "Covid negativo", in quanto la madre ha eseguito il tampone naso-faringeo prima del ricovero e, anche in assenza di referto scritto o riportato sulla cartella del neonato, l'eventuale sospetto o conferma di positività viene segnalata e gestita secondo le indicazioni di protocollo. Quindi anche se il bambino è con la madre in rooming-in le raccomandazioni sono le stesse che utilizziamo in presenza di paziente negativo, ovvero con tutti i DPI da indossare (mascherina, guanti, ecc). Si consiglia la dotazione di gel antisettico per la disinfezione delle mani e la detersione delle stesse con acqua e sapone soprattutto tra un neonato e l’altro. La procedura di screening, sia di 1° che di 2° livello, non consente il distanziamento oltre il metro come indicato dalle procedure. La presunta negatività del neonato ci garantisce un adeguato livello di protezione, si raccomanda in ogni caso di far indossare mascherina alla mamma (e al padre o altri parenti).

Nel caso in cui la procedura di screening sia effettuata dopo la dimissione non possiamo più avere la certezza della negatività del neonato e della mamma, in questo caso consigliamo di considerare "caso sospetto" per Covid-19, per coloro che dal proprio domicilio accedono alle procedure di screening senza avere effettuato tampone per Covid-19 nell'immediata precedenza, quindi adottare tutte le indicazioni adeguate a tale rischio utilizzando i DPI necessari.

RIASSUNTO RACCOMANDAZIONI SNU AI TEMPI DEL COVID19

Si raccomanda quindi che il neonato sia accompagnato da un solo genitore che sia sottoposto allo screening al triage e utilizzi sia mascherina che guanti. Nell’esecuzione e gestione di tutta la strumentazione avere cura di disinfettare dopo ogni prestazione. Raccomandiamo di utilizzare inserti e teli monouso e soprattutto di distanziare adeguatamente gli appuntamenti.

Molte famiglie, vista l’emergenza, hanno preferito non presentarsi all’appuntamento, in questo caso consigliamo di inserire nel database dello screening la motivazione legata all’emergenza, questo ci permette di avere una tracciabilità dei bambini che non hanno eseguito il controllo e riprogrammarli.

Torniamo al lavoro con informazioni chiare e condivise sul corretto utilizzo dei DPI e anche il necessario entusiasmo. Un in bocca al lupo a tutti.