L’efficacia della Terapia Occupazionale in ambito domiciliare è ampiamente dimostrata dalla scienza. La CdA dei Terapisti Occupazionali di Roma e Provincia illustra i benefici del servizio domiciliare avviato nel 2017 nella Capitale, che ha coinvolto 155 persone con demenza, in fase iniziale o di grado moderato
“Promuovere la salute e il benessere attraverso l'occupazione” è la missione dei Terapisti Occupazionali, professionisti che operano per migliorare la qualità della vita delle persone, centrando il loro intervento su occupazioni quotidiane e personalizzate. Missione ribadita nel corso del convegno “Innovazione e sostenibilità nella sanità territoriale grazie alle professioni sanitarie”, promosso dall’Ordine TSRM e PSTRP di Roma e provincia, presso la sede del Consiglio regionale del Lazio. In particolare la CdA dei Terapisti Occupazionali di Roma e Provincia, attraverso la relazione della dott.ssa Luigia Fioramonti, ha mostrato l'efficacia della Terapia Occupazionale negli interventi domiciliari.
Studi recenti, tra cui quelli pubblicati dall'Organizzazione mondiale della sanità e su Lancet, dimostrano l'importanza della riabilitazione e sottolineano come la Terapia Occupazionale contribuisca a migliorare la qualità della vita delle persone, specialmente in ambito domiciliare. Passando dalle parole ai fatti, la dottoressa Fioramonti ha illustrato un caso virtuoso di servizio domiciliare avviato nel 2017 nella Capitale. Il progetto ha coinvolto il territorio della ASL RM5 ed in particolare 155 persone con demenza, in fase iniziale o di grado moderato. Grazie ad un aumento significativo del numero di Terapisti Occupazionali, passati da 1 a 23, è stato possibile ottenere risultati straordinari. “Le persone assistite sono rimaste a casa, evitando il ricovero in istituto – racconta la Terapista Occupazionale -. I caregiver hanno trovato supporto e nuove modalità di relazione ed è stato raggiunto un risparmio economico grazie alla riduzione degli interventi inappropriati”.
La Terapia Occupazionale, infatti, si dimostra anche costo-efficace, come evidenziato dal programma COTID (Community Occupational Therapy in Dementia), che offre interventi domiciliari a persone con demenza e ai loro caregiver al fine di promuovere la partecipazione ad attività quotidiane significative nel proprio ambiente, convivere e vivere con la malattia, mantenere le funzioni motorie, cognitive e occupazionali e migliorare la qualità della vita. Studi italiani hanno dimostrato miglioramenti nella salute e una significativa riduzione dei costi socio-sanitari rispetto ai trattamenti tradizionali.
Eppure, nonostante la comprovata efficacia del suoi interventi, in Italia vi è una carenza di Terapisti Occupazionali, con un numero ben al di sotto delle raccomandazioni internazionali. La World Federation of Occupational Therapists (WFOT), infatti, raccomanda la presenza di almeno 75 terapisti occupazionali ogni 100mila abitanti, ma nella regione Lazio la media è di appena 11,7. Per fortuna, si stanno facendo progressi nell’inserimento di questi professionisti sanitari nei vari contesti sanitari. “Investire nella Terapia Occupazionale – conclude la dottoressa Fioramonti - potrebbe migliorare il sistema sanitario, riducendo costi e incrementando la qualità dell’assistenza”.